Coronavirus – crisi di mercato ed opportunità – azioni da dividendo.

La crisi globale, causa virus CODIV-19, ha fatto precipitare i listini borsistici di tutto il mondo; l’sp500 ha effettuato un rally iniziato nel 2009 con un incremento del +400% circa, prima del diffondersi della pandemia. Poi il tonfo, una discesa rapidissima ed inesorabile in cui molti titoli hanno perso dal -30% fino al -80%.

Qui sotto viene presentato il grafico dello SP500 è possibile notare il trend inarrestabile di ascesa dal 2009 in poi fino al drowdown dovuto al coronavirus:

Uno scenario certo ideale per crearsi un portafoglio titoli; questo è un settore però dove non ci si può improvvisare, occorre studiare e documentarsi prima di comprare delle azioni di una azienda.

Il mercato più profittevole è certamente quello americano (il FTSE mib non performa infatti come gli indici borsistici americani (nasdaq, SP500, DownJones ecc…).

Chi investe in azioni nel mercato americano dovrà valutare una serie di cose:

  • la doppia tassazione (più o meno un 37% di tasse! complessivamente)
  • rischio del cambio: la valuta di riferimento è il dollaro, occorrerà quindi cambiare in dollari prima di investire.
  • Un altro aspetto rognoso è che diversi titoli non sono armonizzati e quindi necessitano di un trattamento fiscale adeguato

E’ innegabile che lo stock market d’oltre oceano offre opportunità e crescita non paragonabili agli indici europei.

Dopo essersi fatti una idea di come si legge un bilancio aziendale (si veda l’articolo saper leggere il bilancio d’esercizio), occorre procedere in modo sistematico passando in rassegna le azioni di nostro interesse, analizzando una serie di indici e parametri e considerando una serie di aspetti, in modo da riuscire a creare un elenco ordinato dove inserire i risultati della nostra analisi, per poi scegliere su cosa investire.

Inizierò con l’elencare degli strumenti online che ritengo utili per reperire informazioni su titoli azionari:

  • it.finance.yahoo.com (o la sua versione americana: finance.yahoo.com)
  • finviz.com
  • www.bloomberg.com
  • www.optionslam.com (utile strumento per reperire la data dei prossimi earnings dei titoli)

è utile utilizzare più siti a scopo di verifica per poter confrontare i dati, inoltre possono offrire diverse prospettive di lettura e le informazioni possono essere organizzate in modo diverso.

Molto comodo, a mio modo di vedere, finviz.com, che presenta tutte le informazioni in un’unica pagina, è adatto per avere una buona visione d’insieme.

Altri siti di interesse per reperire notizie finanziarie sono www.finanzaonline.com, investing.com.

Investopedia.com è un utile strumento per capire il significato di indici e parametri finanziari.

Suggerisco di creare in excel una tabella dove collezionare i dati salienti delle vostre ricerche.

Le azioni che occorrerebbe compiere, a mio modo di vedere, sono:

  • Guardare il grafico a 6 mesi (ed a 5 anni per avere una idea dell’andamento a medio-lungo termine)
  • Quindi leggere il profilo della azienda per inquadrare meglio la stessa (la scheda profile di yahoo finance)
  • Quindi analizzare le statistiche e considerare i diversi parametri/indici messi a disposizione dai siti specializzati (ROI,ROE,EBITDA,R/E ecc…) (si veda l’articolo … dove viene descritto nel dettaglio il significato di questi indici)

Se durante l’analisi notiamo qualcosa di strano (con finviz i dati sono molto comodi da consultare, si trovano su una pagina e con dei colori che ne evidenziano con il rosso le criticità, con il nero se il valore è neutrale ed in blu se il dato è molto positivo) andiamo a leggere:

  • le news
  • le opinioni degli analisti
  • quindi andiamo ad analizzare il balance sheet (guardare quarter dopo quarter da destra a sinistra e verifichiamo se i totali incrementano)
  • leggiamo anche l’income statement (verifichiamo sempre se abbiamo un incremento da destra a sinistra)
  • Verifichiamo che istituzioni detengono le azioni
  • Verifichiamo che percentuali di dividendi stacca il titolo (prediligere sempre titoli che staccano dividendi in un’ottica di cashflow).

Altre linee guida che si dovrebbero rispettare nella creazione del portafoglio sono differenziazione (ma non troppo, altrimenti abbattiamo i profitti appiattendoli).

In teoria un buon portafoglio dovrebbe differenziare tra azioni, obbligazioni ed altro e le azioni dovrebbero ricoprire da un 15% ad un 50% del portafoglio, a seconda della tipologia dello stesso: conservativo – aggressivo.

Parlando di azioni, un titolo dovrebbe rappresentare al massimo il 2 – 5% di tutto il portafoglio.

I titoli dovrebbero riguardare settori diversi e non correlati (ad esempio, bancari, trasporti, tecnologici, ristorazione, energia, comunicazioni ecc…).

I titoli a mio avviso dovrebbero staccare dividendi almeno del 3%, meglio se facenti parte degli aristocrats dividends o dividend king, ossia un gruppo azioni che rispettivamente hanno sempre staccato dividendi rispettivamente negli ultimi 25, 50 anni).

Con questo articolo ho voluto formalizzare una modalità di ricerca, una sorta di check list da poter applicare ogniqualvolta si prende in considerazione un titolo azionario, fornendo una serie di strumenti online utili allo scopo.

Buona ricerca! 🙂