In questo articolo ho scelto di parlare dell’Estonia, una nazione del nordest europeo diventata così importante per chi, come me, investe utilizzando anche i “baby” assets finanziari, ossia portali per investimento P2P lending e lending-equity crowdfunding.
E’ infatti doveroso conoscere quantomeno a grandi linee il tessuto sociale economico di quest’area prima di depositarvi i propri soldi.
L’Estonia è entrata a far parte dell’Unione europea dal 2004 ed ha adottato l’euro a partire dal 1 gennaio 2011.
Negli anni compresi tra il 1995 e 2007 la nazione è cresciuta moltissimo con un PIL che ha oscillato tra il 5 ed il 12%, anche se poi la crescita è stata arrestata temporaneamente dalla crisi del 2009.
Tallin, la capitale, ha visto affluire molto capitale straniero, in maggior parte finlandese e scandinavo ed ha contribuito in maniera determinante alla crescita del paese.
Il settore edilizio, che è quello che particolarmente mi sta a cuore, investendo in un paio crowdfunding immobiliari estoni, ha avuto un boom a partire dal 1998, e tra il 1999 e il 2002 ha avuto un alto tasso di crescita (tra il 6 e l’11%).
La costruzione di edifici commerciali (vendita al dettaglio e all’ingrosso) è stata più dinamica di quella degli edifici residenziali, grazie alla costruzione di numerosi centri commerciali, fino al 2002. A partire dal 2003 si è assistito a una crescita esponenziale delle costruzioni residenziali, uno sviluppo che però è stato rallentato dalla crisi economica mondiale.
La finanza estone si è sviluppata molto ed ultimamente sta facendo sentire la sua voce in Europa grazie ad un regime fiscale leggero, che la agevola, gli utili delle aziende infatti non sono soggetti a tassazione, come conseguenza sono affluiti molti capitali dall’estero.
L’Estonia ha vinto il primo premio come la nazione che meglio si è comportata a livello economico e sociale nel 2010.
La comunità economica internazionale ha fatto assegnare un livello A dalle agenzie di rating internazionali come Paese dove investire.
In più l’ingresso nell’Euro ha portato stabilità di moneta che assieme alla qualità degli investimenti ha attratto e continua ad attrarre molti investitori.
Per quanto riguarda il settore bancario, i bassi tassi d’interesse e le aspettative hanno incrementato il credito al settore privato di oltre il 60% l’anno, legato soprattutto all’acquisto della proprietà immobiliare.
Dall’agosto 2004 opera a Tallin una filiale della Banca HVB, appartenente al gruppo italiano Unicredit.
La lungimiranza ed attenzione verso l’applicazione delle moderne tecnologie informatiche alla finanza a portato la nazione ad essere all’avanguardia per questo; a titolo d’esempio la banca LHV, a cui si appoggiano anche le piattaforme di crowdfunding immobiliare come Crowdestate e Estateguru, ha rilasciato certificati di deposito in blockchain (la novità prorompente sarà che la garanzia dei certificati in banca non sarà più data dalla banca centrale estone, o quella europea, ma dalla rete peer to peer che è l’anima della blockchain).
L’Estonia è un paese quindi molto evoluto nella digitalizzazione con uno dei più alti tassi di penetrazione dell’online banking ed il sistema di carte d’identità digitali.
Oltre al credito rilasciato dalle banche a bassi tassi vede un forte sviluppo anche delle piattaforme di P2P lending, ossia di portali che amministrano il credito al consumo, i medesimi coordinano le attività di prestito e mettono in comunicazione il prestatore con il richiedente il prestito.
Un proliferare così accentuato di queste tipologie di piattaforme si deve alla cultura estone che privilegia le transazioni online (il 99% di tutte le transazioni), questa fiducia nella tecnologia, insita nel DNA della nazione, pone l’Estonia un gradino avanti rispetto gli altri paesi europei, a questo si aggiunga la forte economia con aziende che crescono e quindi forte richiesta di credito che per forza di cose deve veicolare per canali che non possono essere solo quelli bancari; in ultimo, come si diceva, le agevolazioni fiscali permettono di elargire interessi di tutto rispetto agli investitori.