Il tema di riuscire a vivere senza dover necessariamente lavorare o quantomeno lavorando di meno per godere appieno della vita è una tematica oggi molto dibattuta sui social e in rete.
La globalizzazione ha imposto infatti una modalità basata sul consumismo ed ha creato delle necessità che prima non esistevano, intossicando per così dire lo stile autentico dell’esistenza umana.
Molti iniziano a rifiutare categoricamente questo modello alienante per cui bisogna consumare sempre più e quindi incrementare i propri guadagni distruggendosi di lavoro per poter spendere ed appagare i propri desideri (indotti dal sistema e non fisiologici) che regolarmente svaniscono ogni qualvolta si entra in possesso del bene desiderato, per iniziare di nuovo a desiderare qualcosa d’altro di ancora più costoso e svuotare regolarmente il proprio portafoglio.
Si va quindi dalla scelta più estrema di vivere senza dimora “homeless” alla scelta un po’ meno drastica di vivere con soli 500 euro al mese tagliando tutte le spese superflue (scelta comunque interessante, anche se potrebbe risultare pure estrema e non condivisibile, in quanto ti mette al riparo, a mio modo di vedere, da un eventuale “armageddon” finanziario che colpirebbe chiunque non in grado di potersi sostentare con pochissimo, o di auto prodursi i beni di prima necessità, si veda a riguardo il canale youtube “Smettere di lavorare”).
Esistono poi altre filosofie che anelano alla “libertà finanziaria”, quello stato in cui una persona si è creata delle rendite col sudato lavoro e risparmiando negli anni, e coi profitti derivati da queste ultime si può permettere in prima istanza di coprire le proprie spese fisse mensili (sicurezza finanziaria) fino a poter viaggiare o comunque soddisfare i desideri personali godendo appieno del proprio tempo, non dovendo necessariamente lavorare più, prospettiva di vita certamente accattivante….
Per raggiungere la cosi detta “libertà finanziaria” o come la si voglia chiamare non esiste una formula per tutti, ognuno si dovrà costruire un vestito su misura, le esigenze sono soggettive.
E’ quindi un percorso estremamente personale e non esiste guru che possa indicare una via da percorrere.
Certo ascoltare le esperienze degli altri, leggere, documentarsi, farsi consigliare da mentori è certamente utile per elaborare una proprio percorso che si deve concretizzare in obbiettivi.
Ma la strada che si intraprenderà sottolineo è assolutamente personale.
Non esiste nessuno che ti possa indicare come raggiungere la tua libertà finanziaria in quanto ogni persona è fatta a suo modo, ha delle peculiarità, un carattere, dei talenti che lo rendono unico, ed è quindi una ricerca interna che dobbiamo fare su noi stessi. La tipologia di rendite per esempio che faremo nostre per poter raggiungere l’obiettivo non devono e non possono essere per forza quelle che vengono utilizzate, magari con successo, da un’altra persona.
Ad esempio non è detto che i mercati finanziari siano la formula adatta a tutti per creare rendite passive, stesso dicasi per gli immobili, brevetti o altro ecc….
Durante questo viaggio incontreremo svariate difficoltà, si commetteranno errori, verremo delusi, inciamperemo, ci rialzeremo, si correggerà la rotta, in altre parole non ci si deve aspettare un percorso rettilineo!, sia chiaro fin da subito!.
Quando faremo esperienza concreta ci scontreremo con una realtà a volte molto diversa da ciò che ci aspettavamo, fa parte del percorso di crescita.
All’inizio del percorso si fanno pianificazioni aiutandosi con excel e possibili scenari:
gli step sono:
- chiarirsi bene le idee in partenza che tradotto vuol dire sapere da dove si parte,
- dove si vuole arrivare
- come poter arrivare ed entro quanto
Facciamo un esempio: saper dove si parte significa avere una idea precisa di quelle che sono le spese mensili medie che si sostengono, a quanto ammontano i propri risparmi (soldi risparmiati ad oggi se ce ne sono), e quale è la capacità di risparmio mensile.
Se le spese mensili pareggiano le entrate e non si riesce a risparmiare nulla occorre tagliare eventuali debiti contratti, ridurre le spese, in modo da riuscire a risparmiare costantemente sempre del denaro, quanto è soggettivo e dipende dal piano personale, ma certamente la capacità di risparmiare è un prerequisito essenziale per perseguire la libertà finanziaria perché senza denaro da investire non si creano asset e non si va da nessuna parte.
Risparmiare è tutto sommato la cosa più semplice da realizzare e la prima abilità, anche se non tutti ci riescono per vari motivi, ma con la buona volontà, cercando di incrementare le entrate e diminuendo le spese (e di spese non necessarie ne facciamo molte) è possibile generare un accantonamento regolare di denaro inaspettato!.
A questo punto occorre però anche imparare ad investire, parte più difficile!, questa abilità non è assolutamente scontata.
Individuare un investimento che abbia una esposizione al rischio bassa, che produca profitto decente con costanza nel tempo non è per nulla facile a trovarsi.
Ma parliamo di numeri altrimenti stiamo sul vago: supponiamo di spendere mediamente ogni mese 1300 euro, di avere una capacità di risparmio di 500 euro/mese (6000 anno). Supponiamo di avere 30000 euro di risparmi (le cifre sono puramente casuali e rappresentano uno scenario di una persona con un reddito medio).
Il nostro obiettivo dovrebbe essere quantomeno quello di coprire con i profitti derivati da investimenti le nostre spese mensili, in sostanza dovrei detenere degli asset che generino entrate per 1300 euro netti mensili che significa 1900 euro lordi (tassazione da capital gain del 26%).
L’obiettivo è certamente ambizioso in quanto ci si prefigge di investire in asset relativamente sicuri e di conseguenza la rendita non può essere altissima, di conseguenza mi servirà molto denaro per generare gli introiti che mi servono; ricordiamoci sempre che non possiamo assolutamente correre il rischio di perdere i nostri risparmi in un investimento ad alto rischio vanificando gli sforzi compiuti!!, quindi decidiamo di puntare su investimenti che rendano il 10% netto (che già sarebbe una rendita altissima al giorno d’oggi!).
Per generare 1900×12=22800 euro di entrate lorde dagli investimenti in un anno dovrei investire 228000 euro.
Per poter accumulare questi soldi – 30000 euro che già ho, allo stato attuale, avendo una capacità di risparmio di 6000 euro l’anno mi occorrerebbero la bellezza di 33 anni!!; è vero che ci sono anche le rendite composte che lavorano, quindi se investo bene impiegherò meno di 30 anni, magari 20 ma è certamente un periodo troppo lungo!.
Allora devo cercare di risparmiare di più ed incrementare le entrate; supponiamo di riuscire a risparmiare 10000 euro l’anno, l’obbiettivo potrebbe essere raggiunto in una quindicina d’anni, un orizzonte temporale già più accettabile.
Sulla carta fare questi ragionamenti è relativamente semplice ma siamo sicuri che la realtà offra uno scenario così lineare?
Cominciamo col considerare che occorrerebbe avere a rendita sempre tutti i soldi risparmiati e questi dovrebbero produrre sempre il profitto aspettato con regolarità fin da subito.
Nella realtà il quadro non è proprio così, si sperimentano investimenti, si fanno errori per cui il rendimento che ci si aspetta non è quello ottenuto, insomma non è così semplice come alcuni guru vogliono farci credere.
Nell’immagine rappresentata qui sotto vengono rappresentati graficamente due percorsi, quello di sinistra rappresenta il reale percorso di una persona verso la libertà finanziaria, quello di destra rappresenta il percorso che una persona che non ha fatto ancora esperienza di libertà finanziaria è portata ad immaginare. E’ chiaro che il percorso concreto verso l’indipendenza finanziaria e costellato da incidenti, correzioni, si va avanti si ritorna indietro, non è per nulla lineare!.

D’altro canto se Warren Buffett, che è il più grande investitore della storia, ha fatto fruttare mediamente i suoi investimenti il 15% in tutta la sua vita, che è poi la performance che ottengono i migliori hedge funds composti da team di esperti professionisti sul campo, quando non perdono, è plausibile pensare che millantati profitti del 30% o oltre su un determinato asset siano in realtà bufale messe in giro sul web o specchietti per le allodole per fregare degli sprovveduti malcapitati, o quantomeno viene assolutamente nascosto o sottostimato il rischio insito.
Diffidare quindi da investimenti con grossi profitti e privilegiare quelli duraturi anche se meno accattivanti.
In fin dei conti per la libertà finanziaria occorrono entrate stabili e continue, non occorre fare il botto, chi punta a guadagnare molto fin da subito magari se va bene guadagna per un paio di anni ma prima o poi statisticamente arriva il momento che perde tutto ciò che ha guadagnato!.
Allora che ritorno REALE devo aspettarmi da un investimento REALE con un rischio accettabile, in cui difficilmente perderò il mio denaro?.
Dall’idea che mi sono fatto spuntare un 7-8% netto è già un ottimo traguardo!, quindi quanto capitale mi ci vuole per generare i famosi 22800 euro annui?… circa 330000 euro!.
Io credo essendo il più possibile oggettivo e concreto, senza false illusioni, che per poter generare senza grossi patemi d’animo, e senza grossi timori di perdere il proprio capitale circa 25-30000 euro/anno lordi ci vogliano dai 350000 ai 400000 euro, adeguatamente differenziati, supponendo che gli investimenti possano rendere un 5-8%. Questa è la plausibile realtà signori!. La gallina dalle uova d’oro non esiste!. Stiamo parlando di investimenti che siano realmente delle rendite automatiche o semiautomatiche, e che necessitino al massimo di poco apporto lavorativo, altro discorso se si investe in qualcosa che poi diventa un lavoro (tipo B&B per esempio), allora in questo caso è chiaro che i profitti siano maggiori, lo devono essere, ma c’è l’apporto lavorativo! ….noi non vogliamo più dipendere dal lavoro, è altra cosa….
Vi è da dire che non condivido l’idea secondo alcuni che per vivere di rendita serva un capitale di almeno un milione di euro, io credo siano sufficienti 400000 euro investiti bene, ma il segreto sta nell’imparare ad investire che è una capacità tutt’altro che scontata, una abilità che non ci viene insegnata e che ciascuno di noi dovrebbe assolutamente avere,, specialmente al giorno d’oggi!, subito dopo le competenze lavorative, che sono l’asset numero uno, che ci permette di generare un costante apporto di denaro, e che non conosce crisi.
Buona vita a tutti!